Pista di avvicinamento e Sant’Angelo
3) - Pista di avvicinamento ai pascoli montani: Cornarello-DiunaPratone, con il collegamento al Santuario di Sant’ Angelo.
Il territorio di Balsorano è esteso 6.463 ettari di terreno dei quali 3.060 sono a pascolo, 2.300 a bosco e 1.103 a seminativo ed incolto. Si evince che l’economia principale del Comune gravita sui pascoli ed i boschi che, insieme, rappresentano oltre 1’80% della superficie comunale, ma malgrado tale importanza territoriale, poco o niente è stato fatto per migliorarne la disponibilità. Manca una pista che ne permetta il facile raggiungimento. E’ per tale motivo che l’Amministrazione Comunale, anche per venire incontro alle pressanti richieste dei locali, ha deciso la costruzione di una infrastruttura che permetta lo sfruttamento di una grande zona, ricca solo allo stato potenziale. L’infrastruttura avrà anche funzione di pista antincendio, a salvaguardia di un meraviglioso bosco di leccio che il comune di Balsorano ha saputo e vuole conservare integro. E’ infatti da considerare che proprio in virtù di un primo pezzo di pista fino a Cornarello, propugnato nel 1985 dal generale della Forestale dott.Angiolillo come pista antincendio, ed a seguito di una ordinanza del Sindaco per spianare un costone di raccordo, i VV.FF., la Forestale, l’Amministrazione Comunale di Balsorano ed i cittadini volontari sono riusciti per una intera notte, il 5.08.1998 ad intervenire su un fronte di fuoco che, sviluppatosi tre giorni prima nel territorio di San Vincenzo V.R., stava aggredendo il pregevole bosco di leccio della località Diuna. Nella zona pascoliva vi sono rigogliosi pascoli polifita compresi tra la zona di Diuna, Pian Calvo, Malanotte, Pratone, all’estremità est del territorio comunale e vanno da quota 700 a quota 1.550. In questa vasta zona i locali portano all’alpeggio il loro bestiame. Il carico attuale è di circa 1.000 capi grandi (bovini ed equini) e di circa 4.000 capi piccoli (ovini e caprini). Esistono infatti, e sono in piena attività, n.9 morre di bestiame, perfettamente organizzate. Sono interessate oltre duecento famiglie con un reddito economicamente equiparabile ad un posto di lavoro industriale. Tale situazione ha influito positivamente sul fatto che Balsorano è il paese della Valle Roveto che ha subito meno lo spopolamento. L’ampiezza del pascolo, l’abbondante produzione dello stesso e la riserva idrica esistente nella zona, permetterebbero di triplicare il numero dei capi di bestiame, ma allo stato attuale ciò non è possibile a causa dell’isolamento in cui il territorio si trova. La pista in progetto sarà della larghezza di m. 3,00, con piazzole di scambio ubicate nei punti di buona visibilità. Gli sbancamenti saranno molto ridotti in quanto le livellette saranno rigidamente adeguate all’andamento del terreno. L’impatto ambientale sarà ridotto al minimo, con curve dolci, con opere ecologiche di risanamento delle scarpate ed inserimento paesaggistico in modo da rendere la pista stessa invisibile sul costone della montagna. Le opere d’arte saranno molto limitate. I piccoli muri in pietra calcarea occorrenti ed i tombini per gli attraversamenti e la raccolta dell’acqua meteorica vacante saranno tutti in pietra calcarea. La tecnica costruttiva prescelta in pietra locale tende a riconfermare la suggestione di immagini paesistiche ed a non turbare il contesto ambientale esistente. Ad ogni modo nella realizzazione della pista saranno posti in essere tutti gli accorgimenti dati dagli Enti preposti (BB.AA., Soprintendenza, Forestale, Parco Nazionale D’Abruzzo ecc...). La strada partirà nella località Cornarello, a quota circa 700 ed arriverà nella località Pian Calvo-Pratone, a quota circa 1200. I pastori attualmente, per accedere nelle zone pascolive, sono costretti a fare il giro per Avezzano-Collelongo-PianCalvo-Pratone. Sono ben 170 km., tra andata e ritorno, al posto di circa 14 km. che si potrebbero percorrere con la realizzazione della pista de quo. Nella località Diuna è previsto un collegamento verso il Santuario di Sant’Angelo. E’ questo un vetusto Santuario in cripta dell’ottavo secolo, vicino al quale è stato costruito successivamente (tredicesimo secolo) un fabbricato per il ricovero dei pellegrini con trecento posti letto tutt’ora funzionante. Il luogo è molto venerato, già il 16 febbraio 1296 il Papa Bonifacio VIII lo toglieva ai monaci sublacensi e lo assegnava a Nicola, Vescovo di Sora.
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Santuario Sant’Angelo |
Santuario Sant’Angelo |
Santuario Sant’Angelo |
Particolare dell’interno della grotta |